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I servizi di traduzioni giurate in Italia e in Europa
Thread poster: María José Iglesias
María José Iglesias
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Jun 20, 2007

Cari amici,

è da un po' che ci rifletto su questa benedetta legge del 1912, vigente ancora in Italia, in materia di asseverazioni, che prevede la necessità per il traduttore di recarsi ogni volta a giurare in Tribunale davanti a un funzionario che non ha alcuna competenza linguistica, lasciando per lo Stato in ogni occasione un bel fardello di soldoni in marche da bollo.

Il 90% del mio lavoro è nell'ambito delle traduzioni asseverate e anche legalizzate, visto che la
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Cari amici,

è da un po' che ci rifletto su questa benedetta legge del 1912, vigente ancora in Italia, in materia di asseverazioni, che prevede la necessità per il traduttore di recarsi ogni volta a giurare in Tribunale davanti a un funzionario che non ha alcuna competenza linguistica, lasciando per lo Stato in ogni occasione un bel fardello di soldoni in marche da bollo.

Il 90% del mio lavoro è nell'ambito delle traduzioni asseverate e anche legalizzate, visto che la maggior parte di esse vanno all'estero. Mi reco quindi in Tribunale circa tre volte alla settimana e poi in Procura; qualche volta bisogna anche andare in Prefettura... Proprio oggi ci riflettevo sulle ore "perse" in queste pratiche burocratiche. Ovviamente nelle mie tariffe considero non solo la responsabilità che mi addosso per ogni giuramento ma tengo anche presente questo tempo "aggiuntivo" investito in pura burocrazia.

E quindi, se le ore investite in "pratiche" devono avere un costo, mi è spontaneo fare un confronto tra quello che un cliente qualsiasi può spendere in Italia per un servizio di questo tipo e quello che invece spenderebbe lo stesso cliente se lo stesso servizio lo affidasse a un traduttore o a un'agenzia all'estero, dove tutta questa "burocrazia", marche da bollo, ecc. - almeno per la maggior parte dei Paesi - semplicemente non esiste.

Ecco il mio confronto con un esempio concreto:

Preventivo per una traduzione asseverata e legalizzata tra due lingue straniere:
N. di cartelle da tradurre: 1
Combinazione linguistica: DE>ES (n.b. due lingue straniere).

Una possibile mia proposta in Italia:

1 cartella: 30 euro
1 asseverazione: 60 euro
1 legalizzazione: 50 euro
totale onorario: 140 euro + IVA (al 20%) = 168 euro

Marche da bollo
14,62 euro + 3,10 euro (nel mio Trib. ancora ci vuole) = 17,72 euro
Consegna per assicurata: 7,00 euro circa.

Totale che deve pagare approssimativamente il cliente IN ITALIA per una cartella asseverata e legalizzata fra due lingue straniere del primo gruppo: 192,62 euro.

E ora vengo al dunque:
Quanto può costare la stessa traduzione se il cliente va per esempio in Spagna?
Mettiamo che anziché rivolgersi a un traduttore giurato si rivolga a un'agenzia.
In Spagna (ma lo stesso in Francia, in Germania, ecc.) la burocrazia è praticamente uguale a zero in questo tipo di procedure, e la traduzione giurata fra due lingue secondo i miei calcoli potrebbe venire a costare:
circa 0,15 €/parola (consideriamo 200 parole a cartella) per un totale di 30 euro + 16% IVA = 38,3 euro. (anche se la cartella costasse il doppio, il cliente non spenderebbe più di 76 euro per l'intera procedura, costo comunque molto lontano dai nostri 192 euro.

Siccome non voglio dare idee a nessuno, a voi colleghi le vostre considerazioni.
La riflessione che vorrei proporvi è: questo sistema italiano è vantaggioso per qualcuno? Per chi? Per le agenzie? Per il traduttore? Per nessuno? (diventiamo poco concorrenziali...?).
Vorrei sentire il vostro parere, poi cercherò di tirar fuori anch'io le mie conclusioni che in alcuni punti riconosco sono davvero paradossali...
Mi piacerebbe molto sentire questa volta oltre che il parere dei colleghi traduttori anche quello delle agenzie italiane che più lavorano in questo campo.
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Giuseppina Gatta, MA (Hons)
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Ci ho pensato spesso anche io Jun 20, 2007

María José Iglesias wrote:

Cari amici,

è da un po' che ci rifletto su questa benedetta legge del 1912, vigente ancora in Italia, in materia di asseverazioni, che prevede la necessità per il traduttore di recarsi ogni volta a giurare in Tribunale davanti a un funzionario che non ha alcuna competenza linguistica, lasciando per lo Stato in ogni occasione un bel fardello di soldoni in marche da bollo.


Siccome non voglio dare idee a nessuno, a voi colleghi le vostre considerazioni.
La riflessione che vorrei proporvi è: questo sistema italiano è vantaggioso per qualcuno? Per chi? Per le agenzie? Per il traduttore? Per nessuno? (diventiamo poco concorrenziali...?).
più lavorano in questo campo.


Ciao Maria José,

condivido completamente le tue riflessioni. Grazie a Dio per me solo il 5% del mio lavoro era costituito da traduzioni giurate, ma ho sempre pensato all'assurdità di tutta la trafila e alla legge così antiquata.
Per rispondere brevemente alla tua domanda sul sistema italiano e per chi è vantaggioso, io ho un'unica risposta:
è vantaggioso per lo Stato italiano, che intasca un sacco di soldi di bolli.
E basta.

Ciao
Giusi


 
Mariella Bonelli
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Forse è anche troppo semplice Jun 21, 2007

Giuseppina Gatta wrote:
Per rispondere brevemente alla tua domanda sul sistema italiano e per chi è vantaggioso, io ho un'unica risposta:
è vantaggioso per lo Stato italiano, che intasca un sacco di soldi di bolli.


Condivido pienamente. Inoltre, faccio notare che la stessa trafila tocca a chi deve asseverare una perizia, bolli compresi.


 
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La differenza sono i bolli. Jun 21, 2007

María José Iglesias wrote:
In Spagna (ma lo stesso in Francia, in Germania, ecc.) la burocrazia è praticamente uguale a zero in questo tipo di procedure, e la traduzione giurata fra due lingue secondo i miei calcoli potrebbe venire a costare:
circa 0,15 €/parola (consideriamo 200 parole a cartella) per un totale di 30 euro + 16% IVA = 38,3 euro. (anche se la cartella costasse il doppio, il cliente non spenderebbe più di 76 euro per l'intera procedura, costo comunque molto lontano dai nostri 192 euro.


Questo è vero, comunque a me risulta che in paesi, quali ad esempio la Germania e la Svizzera, il servizio di asseverazione ha un costo a parte, che tu non hai considerato e non credo che sia molto basso. Secondo me la differenza sostanziale sono "solo" i bolli. Inoltre, la legalizzazione non è sempre necessaria. Siccome non sono molto pratica (l'ho fatta solo un paio di volte ed è stato lo stesso cancelliere a farla) mi chiedevo, a te prende molto tempo, visto che la consideri con un costo di EUR 50,00? Come funziona nel tuo tribunale? Forse te l'ho già chiesto, ma non mi ricordo...


 
María José Iglesias
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La burocrazia in Italia Jun 21, 2007

Mariella Bonelli wrote:
Questo è vero, comunque a me risulta che in paesi, quali ad esempio la Germania e la Svizzera, il servizio di asseverazione ha un costo a parte, che tu non hai considerato e non credo che sia molto basso. Secondo me la differenza sostanziale sono "solo" i bolli. Inoltre, la legalizzazione non è sempre necessaria. Siccome non sono molto pratica (l'ho fatta solo un paio di volte ed è stato lo stesso cancelliere a farla) mi chiedevo, a te prende molto tempo, visto che la consideri con un costo di EUR 50,00? Come funziona nel tuo tribunale?


Ciao Mariella,

la legalizzazione è sempre necessaria quando i documenti vanno all'estero (apostille per i Paesi che hanno aderito alla Convenzione de l'Aja, legalizzazione vera e propria per il resto). Niente legalizzazione (solo asseverazione) per le traduzioni dalla lingua straniera verso l'italiano (traduzioni che saranno utilizzate in Italia). In teoria il documento originale dovrebbe venire già dall'estero legalizzato.

Ad essere proprio precisi fino in fondo, la procedura per legalizzare e asseverare certi tipi di documenti dall'italiano verso la lingua straniera sarebbe:

1º) Prefettura per legalizzare il documento italiano originale (per esempio certificati emessi dal Comune) e, del caso, timbro di copia conforme all'originale (in caso di lauree, per esempio, o documenti di cui non possa essere presentato originale). (Tempi di esecuzione in Prefettura: circa 2 giorni)

2º) Asseverazione in Tribunale presso il Cancelliere. (Tempi di esecuzione: sul momento, ma nel mio Tribunale è erogato il servizio solo due giorni alla settimana).

3º) Legalizzazione successivamente in Procura della firma del cancelliere davanti al quale il traduttore presta il giuramento (si noti quindi che legalizzare il "documento originale" non è lo stesso che legalizzare "la firma apposta nel verbale di asseverazione"); (Tempi di esecuzione: circa 4 giorni). Questo implica tornare ancora in Procura a ritirare.
Poi da calcolare per i clienti che non vivono nella tua città, i tempi di spedizione.

Come è ovvio, tutti questi via vai per chi ne fa tante di asseverazioni, comportano un'organizzazione del lavoro non indifferente (direi anche pesante e stressante).

Il problema è che non tutti i clienti né gli stessi traduttori conoscono a volte questa trafila necessaria (in parte per questa mancanza di informazione generalizzata e di arbitrarietà nell'applicazione delle leggi). È incredibile, ma gli stessi funzionari molto spesso non ne sono nemmeno al corrente!).
E invece quando la procedura non è completa, a seconda dell'ente o dal consolato che l'abbia richiesta, la pratica può essere addirittura rimandata indietro...

Da qui si capisce che i problemi legati alle traduzioni asseverate e legalizzazione in Italia non sono SOLO quelli relativi ai bolli, trovandomi però d'accordo sul fatto che le marche da bollo suppongono un grande introito per lo Stato italiano (a mio avviso è del tutto ingiustificato che nel Paese delle autocertificazioni, si debbano pagare 14,62 euro così come si respira).
Da tutto ciò evince (almeno per me) che il problema fondamentale dell'Italia per la nostra professione è la pesantissima burocrazia e le leggi obsolete.

In Spagna l'asseverazione non ha un costo a parte, e non mi risulta ci sia nemmeno in altri Paesi. La traduzione è giurata sin dall'inizio dal traduttore, la tariffa è inclusa nel prezzo a parola proposto e non ci vuole un ente separato (ovvero un Tribunale) che attesti niente. Il traduttore abilitato applica semplicemente, a suo criterio, un costo maggiorato a parola per la responsabilità che si assume, appone da casetta sua o dal suo ufficio il proprio timbro e non perde altro tempo in pratiche burocratiche né trascorre come me intere mattinate in Tribunali, Procure, Prefetture e uffici vari apponendo (spesso lo faccio io anziché il cancelliere) timbri inutili e senza senso.

Quello che ho voluto sottolineare nel mio intervento precedente è che tutto questo tempo aggiuntivo che perdiamo qui in Italia ovviamente deve essere remunerato; io mi faccio pagare separatamente perché per ritirare la legalizzazione devo tornare in Procura dopo 4 giorni. In pratica, se per un documento vado prima in prefettura (da una parte della città e perdo circa 2 ore), poi tornare a ritirarlo il giorno dopo; poi in cancelleria (il servizio non è sempre veloce perché è ridotto a due giorni alla settimana), poi in Procura dove ti dicono di ritirare il documento 3-4 giorni dopo non nei giorni coincidenti per l'asseverazione, è chiaro che devo farmi pagare separatamente i servizi; in pratica sono spesso via dall'ufficio, ma poi devo tornare e continuare a lavorare per tenere tutto pronto, gestire il lavoro, sentire i clienti, parlare con i colleghi, stare alle urgenze... (che ormai sono praticamente tutte)...

In altri Paesi i colleghi maggiorano il prezzo a parola della traduzione, magari in un 10%-20% e se la cavano così. Ma non hanno bisogno di altro perché non si muovono da casa. Questa è la differenza fondamentale.

Noi qui si guadagna molto di più in proporzione (v. esempio sopra), ma a mio avviso sarebbe molto più comodo, più efficace, più ragionevole e più equo poter giurare le nostre traduzioni così come viene fatto dai nostri colleghi traduttori giurati nel resto del mondo. Credo anche in Olanda facciano come noi, ma le eccezioni sono davvero poche.

Se così fosse molte agenzie sarebbero sicuramente meno contente, perché dovrebbero sempre affidare il lavoro al traduttore abilitato in quella data combinazione linguistica (qui in Italia la maggior parte delle agenzie va ad asseverare le traduzioni in tutte le combinazioni linguistiche). Per il traduttore sarebbe un vantaggio e i prezzi si accosterebbero a quelli applicati negli altri Paesi, sia a livello di agenzia sia a livello di professionista.

La mia domanda è: con meno burocrazia finiremmo per guadagnare meno o di più?
Per il resto, per me è chiaro che:
meno burocrazia = più tempo per altri lavori e meno tempo sprecato (anche il tempo è denaro);
meno burocrazia = più concorrenzialità o parità con il resto dell'Unione Europea in materia di traduzioni giurate con tariffe più simili;
meno burocrazia = tempi più veloci di esecuzione e maggiore effettività;
meno burocrazia = più convenienza anche economica per il cliente.

Comunque mi sa che dovremo aspettare ancora un bel po' perché sia così.
Non si sa, tutto sommato, se in fondo interessa a qualcuno.
E quello che mi stupisce è che le associazioni di categoria italiane non si stiano battendo insieme anziché disperdere le forze per ottenere qualcosa in questo senso, se non a livelli davvero isolati che si perdono come una goccia nel mare.

María José


[Modificato alle 2007-06-21 17:56]


 
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Un lavoro per pochi? Jun 22, 2007

María José Iglesias wrote:

la legalizzazione è sempre necessaria quando i documenti vanno all'estero (apostille per i Paesi che hanno aderito alla Convenzione de l'Aja, legalizzazione vera e propria per il resto). Niente legalizzazione (solo asseverazione) per le traduzioni dalla lingua straniera verso l'italiano (traduzioni che saranno utilizzate in Italia). In teoria il documento originale dovrebbe venire già dall'estero legalizzato.


A conferma del fatto che nelle cancellerie vengono applicate procedure diverse, dalle mie parti nessuno mi ha mai posto alcun problema del genere. Io faccio traduzioni asseverate e destinate di solito a paesi CE e mai mi è successo che una traduzione mi tornasse indietro perché non legalizzata. Per questo le tue indicazioni mi giungono del tutto nuove. Solo una volta il cancelliere mi ha accennato al problema della legalizzazione per una traduzione destinata ad un paese extra-comunitario. Nel dubbio, ha apposto lei la sua firma legalizzandola. Tempo richiesto: 2 secondi.
La procedura che tu descrivi ha dell'incredibile. Ci credo che il lavoro diventi stressante.


meno burocrazia = più concorrenzialità o parità con il resto dell'Unione Europea in materia di traduzioni giurate con tariffe più simili;


Sono d'accordo con te che la burocrazia in questo caso è solo un'inutile perdita di tempo, soprattutto considerando che non contribuisce ad offrire alcuna garanzia in più al destinatario della traduzione circa la sua correttezza. Tuttavia credo che la concorrenzialità con altri paesi dell'Unione in questo caso non c'entri molto, perché da quel che ho capito non si potrebbe far asseverare un documento all'estero (*forse* risparmiando) per poi presentarlo a un'ente italiano. Non credo che verrebbe accettato.

Inoltre, ho l'impressione che la convinzione generale nel nostro settore sia che convenga imparare a districarsi in questi meandri, in modo che le asseverazioni siano alla portata solo di chi è in grado di offrirle e il cliente debba affidare a noi un servizio in fondo ben remunerato. Anziché stare a rigirarsi i pollici, molti traduttori sono ben contenti di spostarsi dall'altra parte della città addebitando poi le ore di lavoro. Nel mio caso il tutto si svolge in modo molto più snello, con conseguenze non trascurabili anche sulla tariffa applicata, ma capisco che in altre zone d'Italia sia la paura.


 
María José Iglesias
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La legalizzazione non è una questione di interpretazione ma di legge Jun 22, 2007

Mariella Bonelli wrote:
A conferma del fatto che nelle cancellerie vengono applicate procedure diverse, dalle mie parti nessuno mi ha mai posto alcun problema del genere. Io faccio traduzioni asseverate e destinate di solito a paesi CE e mai mi è successo che una traduzione mi tornasse indietro perché non legalizzata. Per questo le tue indicazioni mi giungono del tutto nuove.


Ciao di nuovo Mariella,
ecco un link dove spiega la procedura di legalizzazione di cui ho parlato e cosa si legalizza in Prefettura e cosa in Procura. Forse può essere utile a qualche collega:

http://www.prefettura.lucca.it/dettaglio_servizio.php?IdServizio=4

Ripeto che una cosa è la legalizzazione del documento e un'altra diversa la legalizzazione della firma del cancelliere dopo l'asseverazione.

La questione relativa ai traduttori giurati non è regolamentata in Italia (tranne che per quella legge del 1912 che stabilisce la modalità per l'asseverazione). E' per questo che esistono diverse interpretazioni. Ma questa della legalizzazione non è una questione di interpretazione, ma di legge. Il fatto lamentabile è, come ho detto prima, che molti dei funzionari non ne siano al corrente.

María José


 
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Dubbi sulla legalizzazione Jun 22, 2007

Cara Maria José,

spero sia chiaro che non voglio tormentarti, ma solo imparare (inutile dire che su questo e altri argomenti ho avuto informazioni preziosissime da questo forum). Tuttavia anche il link che tu segnali a mio parere non è chiaro. Cito testualmente:

"Vengono legalizzati dalla Prefettura i documenti rilasciati da autorità estere (fra cui le rappresentanze diplomatiche e consolari) perché a
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Cara Maria José,

spero sia chiaro che non voglio tormentarti, ma solo imparare (inutile dire che su questo e altri argomenti ho avuto informazioni preziosissime da questo forum). Tuttavia anche il link che tu segnali a mio parere non è chiaro. Cito testualmente:

"Vengono legalizzati dalla Prefettura i documenti rilasciati da autorità estere (fra cui le rappresentanze diplomatiche e consolari) perché abbiano valore in Italia e i documenti e atti prodotti in Italia perchè abbiano valore all'estero, ad esclusione di quelli per la cui legalizzazione è competente la Procura della Repubblica (atti firmati dal notaio, funzionari di cancelleria e ufficiali giudiziari)."

Parla di documenti rilasciati da "autorità estere" e "atti prodotti in Italia". Pertanto se si deve asseverare ad esempio un'assicurazione, non si rientra né nell'uno, né nell'altro caso.

Ti posso comunque confermare che secondo me sono davvero in pochi a porsi il quesito. Ma la domanda è: se comunque l'ente di destinazione del documento lo accetta senza pretendere la legalizzazione (e sono sicuramente tanti ad accettarlo), ha senso perdere tempo a priori e far pagare al cliente ogni volta 50 EUR in più?

In ultimo, nemmeno dalle altre colleghe che fanno asseverazioni (e che io conosco) non ho mai sentito parlare di una procedura simile. Mi farebbe piacere conoscere anche il loro parere.

Concludo dicendo che fino ad ora io mi sono preoccupata della legalizzazione in alcuni casi che mi sembravano dubbi e allora ho avvertito il cliente di informarsi presso l'ente di destinazione. In caso di risposta affermativa, avrei quindi avviato la procedura che tu descrivi.
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Giuseppina Gatta, MA (Hons)
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Io non ho mai legalizzato niente Jun 22, 2007

E devo dire che il testo da voi citato è estremamente generico, non spiega i motivi per cui si debba legalizzare e a me dà l'impressione di un atto burocratico senza alcun significato (come se fosse una novità )

 
Alessandra Saviolo
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vedemecum del traduttore giurato Jun 23, 2007

Se avete un attimo di tempo provate a collegarvi a questo sito (http://www.ferrotraduzioni.it/traduttore_giurato_lucca_toscana.html) e a leggere la parte relativa alle assevereazioni e legalizzazioni (se avete tempo leggetevi tutta la pagina ).
Sono iscritta al tribunale dal 1991 e continuo ancora o
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Se avete un attimo di tempo provate a collegarvi a questo sito (http://www.ferrotraduzioni.it/traduttore_giurato_lucca_toscana.html) e a leggere la parte relativa alle assevereazioni e legalizzazioni (se avete tempo leggetevi tutta la pagina ).
Sono iscritta al tribunale dal 1991 e continuo ancora oggi ad asseverare e legalizzare i documenti oltre che, purtroppo, a volte a dover essere presente a udienze o addirittura in carcere in qualità di interprete (anche qui vi assicuro di parole ce ne sarebbero tante da dire soprattutto sugli onorari pagati per questo servizio!!!).
Avendo tradotto e traducendo parecchi documenti per le gare d'appalto all'estero in base alla mia esperienza vi posso dire che i documenti tradotti e asseverati per essere validi all'estero devono essere legalizzati o apostillati. Alcuni paesi (l'Argentina e la Bolivia giusto per farvi un esempio) esigono che anche il documento sia apostillato (l'Argentina) o legalizzato (la Bolivia). Pertanto la prassi è di avere un documento originale (o copia conforme) legalizzato o apostillato per quei paesi che richiedono la doppia legalizzaione (normalmente mi informo direttamente presso i Consolati) e successivamentre tradurlo, asseverarlo e legalizarlo.
Per il resto purtroppo non esiste una regola ben definita. Io per essere traduttore giurato ho dovuto sostenere un esame scritto e orale presso la camera di commercio e poi mi sono potuta iscrivere in tribunale. Molti non hanno dovuto sostenere l'esame.
Nel tribunale di Maria José per esempio richiedono il diritto da 3,10 euro mentre nei tre tribunali dove io assevero normalmente non lo richiedono.
Gli stessi verbali di giuramento sono diversi in ogni tribunale.
Anni fa a Milano, non ricordo più chi, aveva cercato di riunire più traduttori iscritti al tribunale per creare un'associazione ma non credo che il suo progetto sia andato a buon fine.
Che la burocrazia sia "pesante" è un dato di fatto oggettivo. Gli stessi ingegneri e geometri si lamentano per il nostro stesso identico motivo. Preferirebbero poter giurare le perizie seduti presso il loro ufficio invece di doversi recare personalmente in tribunale.
Temo quindi che saremo costretti a continuare lavorare con qeuste leggi ottocentesche
Un saluto,
Alessandra
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María José Iglesias
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La legalizzazione e l'Apostilla non sono una novità Jun 23, 2007

E comunque, che il cliente ne sia informato o meno, che rimandino indietro un documento non legalizzato o lo facciano passare, che il funzionario sia a conoscenza o non lo sia, che il traduttore ne sia informato o non lo sia affatto, è un fatto che la legalizzazione (per certi Paesi) e l'apostille (per certi altri) non sono una novità né le ho inventate io, vanno fatte per tutte le traduzioni asseverate che vanno all'estero quale garanzia di validità e non evidentemente perché io personalme... See more
E comunque, che il cliente ne sia informato o meno, che rimandino indietro un documento non legalizzato o lo facciano passare, che il funzionario sia a conoscenza o non lo sia, che il traduttore ne sia informato o non lo sia affatto, è un fatto che la legalizzazione (per certi Paesi) e l'apostille (per certi altri) non sono una novità né le ho inventate io, vanno fatte per tutte le traduzioni asseverate che vanno all'estero quale garanzia di validità e non evidentemente perché io personalmente mi voglia far pagare per un servizio innecessario e superfluo.

Per quanto mi riguarda, preferisco non rischiare e offrire una pratica completa, utile e sicura per i miei clienti, qualunque sia il Paese di destinazione. Anche perché l'uso della traduzione può essere molto diverso e può essere molto diverso anche il criterio dei vari enti che la richiedono. E il cliente può non esserne informato. Io preferisco essere tranquilla.
Se tutto ciò comporta che io, oltre alla traduzione, debba fornire un servizio di consulenza, visto che la maggior parte dei clienti arrivano purtroppo disorientati e disinformati, lo faccio volentieri; non era questa la mia lamentela.

María José


[Modificato alle 2007-06-23 09:21]
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Solo la mia esperienza Jun 24, 2007

María José Iglesias wrote:

(...) vanno fatte per tutte le traduzioni asseverate che vanno all'estero quale garanzia di validità e non evidentemente perché io personalmente mi voglia far pagare per un servizio innecessario e superfluo.
i

Questo io personalmente non l'ho mai dubitato.

È un fatto comunque che nell'ultimo periodo avrò asseverato 10-15 documenti per la stessa società (francese-italiano) da presentare al consolato italiano senza che nessuno mi chiedesse di legalizzarli. E se non è l'ente di destinazione a pretenderlo, non sono io a proporlo al cliente. Caso mai gli posso porre il dubbio o informarmi.
Visto che è di costi che stiamo parlando, volevo solo far presente che il tuo calcolo di spesa per questi lavori secondo la mia esperienza non si applica sempre in tutta Italia.


 
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Solo se te lo chiede il consolato? Jun 24, 2007

Alessandra Saviolo wrote:

Avendo tradotto e traducendo parecchi documenti per le gare d'appalto all'estero in base alla mia esperienza vi posso dire che i documenti tradotti e asseverati per essere validi all'estero devono essere legalizzati o apostillati. Alcuni paesi (l'Argentina e la Bolivia giusto per farvi un esempio) esigono che anche il documento sia apostillato (l'Argentina) o legalizzato (la Bolivia). Pertanto la prassi è di avere un documento originale (o copia conforme) legalizzato o apostillato per quei paesi che richiedono la doppia legalizzaione (normalmente mi informo direttamente presso i Consolati) e successivamentre tradurlo, asseverarlo e legalizarlo.


Ma se il documento non passa attraverso i consolati (suppongo siano loro a richiederti la legalizzazione o apostilla), fai fare queste pratiche lo stesso? Se è destinato ad esempio a un avvocato estero per una causa, lo legalizzi di routine e fai pagare comunque il servizio? A me non è mai successo ad esempio che un avvocato estero me lo richiedesse.


 
Alessandra Saviolo
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la legalizzazione non la richiede il consolato Jun 24, 2007

bensí è richiesta per tutti i documenti che vanno all'estero. Quello che ho scritto e forse non mi sono espressa bene, è che chiedo al consolato di competenza se lo stato in cui va il mio documento richiede la doppia o singola legalizzazione.
Spessissimo assevero documenti emessi dalle univesità italiane per studenti che vanno all'estero e nell'elenco con indicata la documentazione che devono presentare risulta il tal documento tradotto, asseverato e legalizzato. Stessa cosa capita per
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bensí è richiesta per tutti i documenti che vanno all'estero. Quello che ho scritto e forse non mi sono espressa bene, è che chiedo al consolato di competenza se lo stato in cui va il mio documento richiede la doppia o singola legalizzazione.
Spessissimo assevero documenti emessi dalle univesità italiane per studenti che vanno all'estero e nell'elenco con indicata la documentazione che devono presentare risulta il tal documento tradotto, asseverato e legalizzato. Stessa cosa capita per le adozioni e per le gare d'appalto. D'altronde i documenti che mi arrivano da tradurre dallo spagnolo all'italiano, per esempio mi arrivano tutti apostillati come per esempio gli statuti o gli atti costitutivi che sto traducendo proprio ora.
Nel sito che ho indicato l'altro giorno trovi tutte le informazioni sulle apostille e legalizzazioni. Tra l'altro trovi questo:
"Ai sensi della Convenzione di Bruxelles del 25 maggio 1987, ratificata dall'Italia con L. 24.4.1990, n.106, è stata soppressa fra Belgio Danimarca, Francia, Irlanda, Italia ogni forma di legalizzazione o qualsiasi altra formalità equivalente o analoga, anche nel caso in cui gli atti debbano essere esibiti alle rappresentanze consolari di Belgio, Danimarca, Francia, Irlanda e Italia operanti sul territorio di uno Stato che non ha ratificato la predetta Convenzione.
Per gli altri Stati comunitari, pur aderenti alla Convenzione di Bruxelles, resta fermo il regime di legalizzazione, consolare o per Apostille, qualora aderiscano alla Convenzione dell'Aja del 5 ottobre 1961.
Infine si deve tener conto che esistono accordi bilaterali che prevedono la dispensa dalla legalizzazione per alcuni tipi di atti e che andrebbero esaminati singolarmente, consultando la banca dati ITRA disponibile presso il sito del Ministero degli Esteri"
Se la legalizzazione di un documento è soggetta a tante e tali normative, convenzioni, leggi ecc ecc, è perchè non è qualcosa che uno può decidere arbitrariamente se applicare o meno.
Buona domenica a tutti.
Alessandra
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Certo Jun 24, 2007

Alessandra Saviolo wrote:
Se la legalizzazione di un documento è soggetta a tante e tali normative, convenzioni, leggi ecc ecc, è perchè non è qualcosa che uno può decidere arbitrariamente se applicare o meno.

Sono assolutamente d'accordo. La legalizzazione o l'apostille non sono arbitrarie.

[Modificato alle 2007-06-24 17:51]


 
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