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Dario Linari
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Spanish to Italian: El olvido de las instituciones en la economía -L'oblio delle istituzioni nell'economia
General field: Social Sciences
Detailed field: Economics
Source text - Spanish
Desde tiempos del economista escocés Adam Smith (1723-
1790), fundador de la denominada escuela clásica, corriente
que sentó las bases teóricas del liberalismo económico, se ha
considerado clave la influencia de las instituciones sobre el
progreso material de sus respectivos países. Sin embargo, la
ciencia económica careció de un estudio específico acerca de
esta cuestión hasta el primer tercio del siglo xx, con la aparición
del institucionalismo americano.
Esta disciplina pretendió analizar la economía basándose
en el estudio empírico de las instituciones, y desprendiéndose
de todo prejuicio ante ellas, ya fuera de tipo sociológico,
racionalista o hedonista. A lo máximo que aspiraba el institucionalismo dentro de la economía ortodoxa o neoclásica de
su tiempo era a ser un mero factor exógeno. Por exógeno se
entiende que las instituciones son heredadas y no surgen de
las interacciones de los agentes económicos. Sin embargo, ya
se ha comentado que las instituciones evolucionan como resultado
de la interacción de individuos y, por tanto, cabe considerarlas
como un factor endógeno.
El institucionalismo surgió como contraposición a la escuela
neoclásica, que estudiaba la economía desde una perspectiva
individualista: el homo economicus, un ser totalmente racional,
poseedor de información perfecta para sus intereses, que perseguía con sus acciones el máximo resultado a cambio del mínimo coste y esfuerzo posibles. Desde esta perspectiva, las instituciones que son consideradas necesarias surgirían mediante
un proceso competitivo y de optimización de cada uno de los
agentes económicos. Dicho de otra manera, la economía neoclásica explicaba la aparición y consolidación de las distintas
instituciones como una selección histórica —en tanto que realizada
a través del tiempo— de aquellas que proveen mayor utilidad social. Los actores participativos de una economía determinada
elegirían entre diversas opciones institucionales en su búsqueda egoísta y personal de maximización de utilidad y/o ganancias en un análisis coste-beneficio.
La teoría neoclásica presenta debilidades en las en que los
supuestos básicos de comportamiento, como la posesión de información perfecta o la capacidad de cálculo económico, no
están presentes o lo están de forma parcial. Esto no quiere decir
que la idea neoclásica de una selección eficiente de instituciones
no haya ocurrido nunca de un modo expreso y voluntario, sino
más bien que las instituciones son circunstanciales a un entorno
cultural concreto. El proceso de transformación de las instituciones
es complejo, se desarrolla a largo plazo y sirve para comprender
las particularidades significativas de una economía. Las instituciones no son medios perfectos, sino herramientas constitutivas que pueden redundar en el fomento de la competencia
y la asignación de recursos de manera eficiente.
Translation - Italian
L'influenza delle istituzioni sul progresso materiale delle nazioni è stata considerata un elemento chiave sin dai tempi dell'economista scozzese Adam Smith (1723-1790), fondatore della corrente di pensiero che creò le basi teoriche del liberalismo economico, la denominata scuola classica. Tuttavia, la scienza economica non affrontò specificamente questa questione fino alla prima decada del secolo scorso, con la comparsa dell'istituzionalismo americano.
Questa corrente di pensiero economico si propose l'obiettivo di analizzare l'economia basandosi sullo studio empirico delle istituzioni e sospendendo ogni tipo di pregiudizio di carattere sociologico, razionalista ed edonista, a esse relazionato. La massima aspirazione dell'istituzionalismo era quella di rappresentare un fattore esogeno all'interno dell'economia ortodossa e neoclassica. Con questo termine, applicato alle istituzioni, si intende che esse sono ereditate e non nascono dall'interazione tra gli operatori economici. Tuttavia, abbiamo già segnalato come le istituzioni evolvono mediante l'interazione tra gli individui e, pertanto, sono da considerare come fattori endogeni.
L'istituzionalismo nacque in contrapposizione alla scuola neoclassica, che studiava l'economia da una prospettiva
individualista: l'elemento centrale di tale approccio era costituito dall'homo economicus, un essere totalmente razionale, detentore di tutte le informazioni corrette e necessarie per raggiungere i propri scopi e che, mediante le proprie azioni, cerca di ottenere il massimo beneficio con il minimo sforzo possibile. Secondo questa teoria, le istituzioni che in un dato momento vengono considerate necessarie, sorgono come risultato del processo di competizione e di ottimizzazione di ognuno degli operatori economici. Detto in altre parole, l'economia neoclassica spiega la comparsa e il consolidamento delle distinte istituzioni come una selezione storica – in quanto realizzata attraverso il trascorrere del tempo – che premia quelle che si dimostrano capaci di fornire una maggiore utilità sociale. Gli attori che prendono parte a una determinata economia, baserebbero quindi la propria scelta tra le diverse opzioni istituzionali sulla ricerca personale ed egoista della massimizzazione dei profitti, in un'ottica di analisi costi-benefici.
La teoria neoclassica presenta alcune debolezze in quanto certe premesse relative al comportamento degli individui, come la possessione dell'informazione perfetta o della capacità di calcolo e di previsione economica, non sono presenti nella realtà se non in modo parziale. Questo non significa che la selezione efficiente delle istituzioni non sia mai intenzionata e volontaria, bensì che esse sono il frutto di circostanze e di contesti culturali concreti. Il processo di evoluzione delle istituzioni, per esempio, si sviluppa sul lungo termine e aiuta a capire le particolarità significative di un'economia. Le istituzioni non sono dei mezzi perfetti, quanto piuttosto degli strumenti costitutivi che possono avere delle ripercussioni sulla promozione della concorrenza e sulla distribuzione efficiente delle risorse.

Experience Years of experience: 6. Registered at ProZ.com: Feb 2019.
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Credentials Spanish to Italian (Diplomas of Spanish as a Foreign Language)
French to Italian (Ministère de l'Éducation Nationale)
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Software N/A
Bio

As a freelance translator I have worked on the translation from spanish into italian of more than 20 books that have been published in Italy in different book collections (about economy, history, neuroscience and mathematics).

In the past I've also translated into italian a spanish web page about rural tourism.

I have experience in teaching italian and french to foreign people.

Thanks to my Bachelor's Degree in Social Studies I'm an expert in the field of pedagogy and education in general.

Keywords: spanish, french, italian, economy, history, mathematics, tourism, society, journalism


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Feb 27, 2019