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I curriculum dei traduttori
Thread poster: Luca Ruella
alessandra nespoli
alessandra nespoli  Identity Verified
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un po' soggettive :-) Sep 20, 2011

Ciao Luca,

intervengo solo perché alcune delle tue indicazioni mi sembrano un po' soggettive. È sacrosanto il fatto che chiunque sia tenuto a selezionare tra n. cv pervenuti, prediliga istintivamente quello che può piacergli o interessargli, però se alcune sono indicazioni più o meno valide per tutti i cv, altre sono molto vincolate al tuo gusto personale e alle tue esigenze professionali.
Il che è normale, però non sono i gusti e le esigenze di tutti....
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Ciao Luca,

intervengo solo perché alcune delle tue indicazioni mi sembrano un po' soggettive. È sacrosanto il fatto che chiunque sia tenuto a selezionare tra n. cv pervenuti, prediliga istintivamente quello che può piacergli o interessargli, però se alcune sono indicazioni più o meno valide per tutti i cv, altre sono molto vincolate al tuo gusto personale e alle tue esigenze professionali.
Il che è normale, però non sono i gusti e le esigenze di tutti.

Ad esempio i CAT in prima pagina: sì, forse per agenzie che lavorano esclusivamente con i CAT e che in ogni caso richiedono l'uso di uno specifico CAT. Per un cliente che si limiti a inviare testi editabili può essere un fattore del tutto indifferente. Non tutte le agenzie lavorano allo stesso modo.

Il barista, la Pausini: anche qui, sì, ma non è una regola aurea. Ad esempio se io avessi lavorato per mesi in Germania in un ristorante e nei miei settori ci fosse la cucina, magari questo dato inserito in modo adeguato potrebbe essere un punto in più. Idem per certi hobby o certi interessi, chessò.. un traduttore in ambito fotografico che sia socio di club di fotografia o cose del genere.

Anche le altre lingue..perché non metterle in fondo? Conoscere o studiare altre lingue oltre alle proprie lingue di lavoro, non mi sembra un dato poi così decontestualizzato in un curriculum di un traduttore.

Non so, fermo restando che certi aspetti sono sempre validi (la sintesi, la capacità di esprimersi in un modo adeguato, l'evitare esperienze/hobby/interessi che proprio non hanno nulla a che vedere con il lavoro per cui ci sta proponendo, ecc. ecc.), anche la stesura di un curriculum è un processo creativo e non un'equazione, per cui con una, sempre graditissima, buona dose di buon senso, molti aspetti risultano opinabili.
Diciamo che conoscere il più possibile il target (quindi adeguarsi al tipo di cv e di informazioni più adatte a seconda dei paesi, adeguarsi al tipo di agenzia e a quelle che si presume siano le sue esigenze del momento, ecc. ecc.) è il fattore che potrebbe essere determinante nella sistemazione del cv e nello scegliere la presentazione migliore.
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Chiara Santoriello
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Curricula e corrispondenza commerciale Sep 20, 2011

Riccardo Schiaffino wrote:

"Egregio... Distinti saluti" sanno troppo, appunto, di corrispondenza commerciale imparata a scuola.

Meglio senz'altro iniziare con "Gentile", almeno a mio parere.

Per quanto riguarda le e-mail e i curricula che arrivano, non posso che essere d'accordo con Luca. Ne ho scritto anch'io varie volte, ad esempio in







Perché non dovremmo tenere un tono di corrispondenza commerciale? In fondo stiamo vendendo i nostri servizi e dobbiamo dare un'immagine seria e credibile del nostro prodotto.


 
Riccardo Schiaffino
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"...imparata a scuola" Sep 20, 2011

Ciao Chiara,


Perché non dovremmo tenere un tono di corrispondenza commerciale? In fondo stiamo vendendo i nostri servizi e dobbiamo dare un'immagine seria e credibile del nostro prodotto.


Dimentichi le mie ultime parole "corrispondenza commerciale imparata a scuola", ovvero come ce l'avevano insegnata allora, come se niente fosse più cambiato nei 10, 20, 30 (o più) anni da quando sedevamo sui banchi.

Un conto è scrivere in maniera "seria e credibile" (cosa certamente da fare), un conto altro è pensare che per scrivere in maniera seria e credibile bisogna ingessare la lingua, e scrivere un e-mail come se fosse una lettera commerciale dattiloscritta (con copia in carta carbone per il nostro archivio).

Quello che voglio dire è che c'è, secondo me, una giusta via di mezzo tra

Egregio Dott. Rossi,

Sono a dar seguito alla sua pregiata lettera del 15 u.s., confermandoLe la nostra disponibilità per il progetto ivi descritto.

In attesa di un suo cortese riscontro, sono a porgeLe i nostri più distinti saluti

In fede,

Salvo Bianchi


e

Ehilà! mess. ricev. mailami pure il file che sono libero


E quel giusto mezzo potrebbe essere anche qualcosa come

Gentile Mario,

Grazie per il messaggio del 15. Sono disponibile per nuovi progetti a partire da domani.

Cordiali saluti,

Salvo


Ovviamente, il registro e livello di formalità dipendono, comunque, da molti fattori.


 
María José Iglesias
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Molto importanti i tuoi suggerimenti sul curriculum, Luca Sep 20, 2011

Caro Luca,

in questi giorni ho poco tempo ma ho seguito con molta attenzione questa discussione. Volevo dirti che ho apprezzato molto i tuoi interventi, e che concordo con la tua analisi. La mia percezione sull'argomento è molto vicina alla tua. Anch'io ricevo tutti i giorni decine di curriculum, spesso scritti male, trascurati nella grafica, nella forma e nei contenuti. Devo dire la verità: sono pochi quelli che mi colpiscono, ma quando trovo un curriculum scritto bene, con le in
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Caro Luca,

in questi giorni ho poco tempo ma ho seguito con molta attenzione questa discussione. Volevo dirti che ho apprezzato molto i tuoi interventi, e che concordo con la tua analisi. La mia percezione sull'argomento è molto vicina alla tua. Anch'io ricevo tutti i giorni decine di curriculum, spesso scritti male, trascurati nella grafica, nella forma e nei contenuti. Devo dire la verità: sono pochi quelli che mi colpiscono, ma quando trovo un curriculum scritto bene, con le informazioni che mi interessano, ben organizzato, completo e sintetico, nonché piacevole esteticamente lo guardo e spesso lo seleziono. Poche volte sbaglio in questo. Un curriculum è un ottimo biglietto da visita e il modo di porsi del traduttore, anche nella lettera stessa di presentazione, dice molto più di quanto si possa pensare sulla precisione del suo lavoro.
Non c'è dubbio che un curriculum fatto bene e curato ha molte più chance di essere letto e che un CV è utile ed efficace se si distingue dagli altri. Non basta mandarlo a nastro.

Mi sembra, Luca, che tu abbia fotografato in modo chiaro e lampante una realtà, quella del marketing del traduttore, che sento di estrema importanza nella promozione di sé stessi. E lo hai fatto con eleganza, con rispetto, con argomenti e con umorismo, che in questi casi non guasta. Personalmente mi sono molto divertita.

Concordo in particolare con tutti i punti da te citati nell'intervento che hai chiamato "consigli utili" e con le tue divertenti considerazioni iniziali nel thread. Grazie.

María José


[Modificato alle 2011-09-21 17:12 GMT]
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Luca Ruella
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soggettive Sep 20, 2011

che siano soggettive non v'è ombra di dubbio, ma penso che siano cmq un'ottima rule of thumb.


Ad esempio i CAT in prima pagina: sì, forse per agenzie che lavorano esclusivamente con i CAT e che in ogni caso richiedono l'uso di uno specifico CAT.


A mio avviso non è bene negare che i CAT siano uno strumento fondamentale nella nostra professione. Ci saranno anche committenti che non ne fanno uso ma, nella stragrande maggioranza dei casi, relegare questa informazione in secondo piano mi pare una cattiva idea.


Il barista, la Pausini: anche qui, sì, ma non è una regola aurea. Ad esempio se io avessi lavorato per mesi in Germania in un ristorante e nei miei settori ci fosse la cucina, magari


Spostare in secondo piano i CAT ma dare risalto alle birre servite alla gasthaus? Niente è una regola aurea, tuttavia penso di aver espresso una serie di linee guida utili nel 99% delle situazioni.


Anche le altre lingue..perché non metterle in fondo?


Perchè ritengo che un traduttore serio si proponga per svolgere solo quei compiti che può svolgere in maniera eccellente.

Io parlicchio tedesco e portoghese, ma che senso ha inserirli in un CV se non posso svolgere un incarico altamente professionale in queste lingue?

L'impressione personale che ricevo io è di inesperienza e scarsa professionalità.



[Edited at 2011-09-20 22:17 GMT]

[Edited at 2011-09-20 22:18 GMT]


 
Marika Costantini
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D'accordo con Luca ma... Sep 21, 2011

Sono quasi totalmente d'accordo con tutto quello che ha detto Luca. Anch'io mi sono trovata varie volte nella posizione di dover selezionare un collaboratore per un lavoro di traduzione e ho ricevuto risposte e CV a dir poco imbarazzanti...insieme però ad altri che erano decisamente fatti bene. E poco importa, secondo me, l'egregio, il gent.mo, il gentile ecc ecc (ovviamente un "ciao" non è accettabile ma puntualizzare troppo su questo aspetto mi sembra pignoleria..), quello che realmente cont... See more
Sono quasi totalmente d'accordo con tutto quello che ha detto Luca. Anch'io mi sono trovata varie volte nella posizione di dover selezionare un collaboratore per un lavoro di traduzione e ho ricevuto risposte e CV a dir poco imbarazzanti...insieme però ad altri che erano decisamente fatti bene. E poco importa, secondo me, l'egregio, il gent.mo, il gentile ecc ecc (ovviamente un "ciao" non è accettabile ma puntualizzare troppo su questo aspetto mi sembra pignoleria..), quello che realmente conta è il corpo del CV e le informazioni relative all'esperienza, alle capacità, ai titoli di studio ecc. .. (e anche qui, poco importa che il curriculum sia in formato standard o europeo, che differenza fa?). E' anche vero che, ad esempio, per quanto riguarda gli annunci postati qui su Proz, un traduttore non può "perdere" un'ora per preparare una risposta che risulti alla fine perfetta e super formale o super professionale, perché sicuramente nel frattempo il lavoro sarà già stato assegnato ad un altro traduttore. L'80% dei lavori che ho ottenuto qui su Proz l'ho avuto perché ho risposto tipo in 2/3 minuti dalla pubblicazione dell'annuncio. Un'agenzia certamente (come è stato anche più volte dichiarato nel forum dai diretti interessati) non spende un'intera giornata per leggere quella sessantina di risposte di traduttori che sono arrivate....Le mie risposte sono sempre state comunque cordiali e professionali, anche se "standard" o un po' telegrafiche. Ciò che conta, a mio parere, è cercare di "attirare l'attenzione" esponendo le capacità/esperienze relative a quanto il committente sta chiedendo e fornire TUTTI i dati necessari per essere ricontattati. Starà poi al committente fidarsi della presentazione del candidato o meno. Nel caso in cui si fidi, il contatto successivo tra cliente e fornitore sarà quello più importante in vista di una possibile collaborazione. Quello che conta, a quel punto, è fare del proprio meglio per fidelizzare il cliente. Ma questo è un altro discorso.

Luca, chi ti assicura che un CV scritto alla perfezione (e poi perché in PDF e non in word???) appartenga ad un candidato altamente preparato? Ti assicuro che non è assolutamente così...Probabilmente potrà conoscere alla perfezione le regole dell'Accademia della Crusca ma da qui a dire che è il più preparato (o quello che merita più attenzione tra tutti i candidati che hanno risposto) ce ne passa...

Diverso è il caso di una candidatura spontanea inviata ad un'agenzia di traduzioni (e non in risposta ad un annuncio di Proz). In quel caso ti appoggio pienamente, deve rasentare la perfezione in quanto rappresenta il biglietto da visita e la professionalità del traduttore, oltre, a mio parere, al fatto che deve avere quel qualcosa in più per essere notata tra tutte le altre.

A mio parere però le agenzie dovrebbero essere un po' più "morbide" nei confronti dei traduttori, a volte si attaccano ad appigli non rendendosi conto che hanno a che fare con un traduttore realmente preparato che magari non ha utilizzato quell'"Egregio" iniziale...

E alla fine, diciamocelo:

1) purtroppo molte agenzie rifiutano candidature di traduttori "troppo preparati" o con "troppa esperienza" (e con tariffe più alte) favorendone altri magari meno esperti ma con tariffe decisamente più basse.....quindi predicano bene e razzolano male;

2) tutti i titolari di agenzie sono o sono stati traduttori per cui non vedo il motivo per cui debbano mettersi sulla cattedra e fare i maestrini (non mi sto riferendo a te, Luca..).
Un esempio su tutti: si puntualizza sul fatto che all'inizio della candidatura bisognerebbe rivolgersi al committente scrivendo Dott., Avv., ecc ecc ma anch'io (come molti altri traduttori) sono Dott.ssa ma vi assicuro che nessuna delle agenzie si è mai rivolta a me specificando questo titolo.....

Buona giornata a tutti,
Marika
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Vincenzo Di Maso
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riallacciandomi a Marika Sep 21, 2011

Ribadisco il mio discorso sulla concretezza. Non bado al modo in cui vengo interpellato (Gent.mo, Dott., Prof., Dear, Hello, Hi, Assalamu alaykum, buongiorno, buonanotte, buonasera, etc...).
Importanti sono le qualifiche accademiche e il tipo di progetti che il traduttore ha gestito.
Ho sempre appreso che l'apparenza inganna e, mai come in questo campo, questa affermazione è proprio vera!
Avrò queste idee probabilmente perché l'amico con cui collaboro è di cultura anglos
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Ribadisco il mio discorso sulla concretezza. Non bado al modo in cui vengo interpellato (Gent.mo, Dott., Prof., Dear, Hello, Hi, Assalamu alaykum, buongiorno, buonanotte, buonasera, etc...).
Importanti sono le qualifiche accademiche e il tipo di progetti che il traduttore ha gestito.
Ho sempre appreso che l'apparenza inganna e, mai come in questo campo, questa affermazione è proprio vera!
Avrò queste idee probabilmente perché l'amico con cui collaboro è di cultura anglosassone, ma per me il rapporto sostanza-forma è 10 a 1.
Buona giornata a tutte/i!
Vincenzo
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Italian Linguist (X)
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:-) Sep 21, 2011

Vincenzo Di Maso wrote:

Ribadisco il mio discorso sulla concretezza. Non bado al modo in cui vengo interpellato (Gent.mo, Dott., Prof., Dear, Hello, Hi, Assalamu alaykum, buongiorno, buonanotte, buonasera, etc...).
Importanti sono le qualifiche accademiche e il tipo di progetti che il traduttore ha gestito.
Ho sempre appreso che l'apparenza inganna e, mai come in questo campo, questa affermazione è proprio vera!
Avrò queste idee probabilmente perché l'amico con cui collaboro è di cultura anglosassone, ma per me il rapporto sostanza-forma è 10 a 1.
Buona giornata a tutte/i!
Vincenzo


Quoto e straquoto!

Buona giornata!


 
Luca Ruella
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Esperienze Sep 21, 2011


Ho sempre appreso che l'apparenza inganna e, mai come in questo campo, questa affermazione è proprio vera!


Strano, io ho sempre avuto l'esperienza contraria: chi si è presentato bene ha poi lavorato bene e chi si è presentato male, ha lavorato male


 
Riccardo Schiaffino
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Ma la forma, nel nostro campo, è sostanza Sep 21, 2011

Vincenzo Di Maso wrote:

Importanti sono le qualifiche accademiche e il tipo di progetti che il traduttore ha gestito.
... per me il rapporto sostanza-forma è 10 a 1.


Ma nel nostro campo la forma è sostanza, e chi cura poco la forma con cui si presenta più probabilmente curerà poco anche la forma delle traduzioni fatte (aumentando quindi, ad esempio, errori quali registro sbagliato della lingua e simili). La mia esperienza è decisiamente più in linea con quella di Luca.


 
Vincenzo Di Maso
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Esperienze mie Sep 21, 2011

Luca Ruella wrote:


Ho sempre appreso che l'apparenza inganna e, mai come in questo campo, questa affermazione è proprio vera!


Strano, io ho sempre avuto l'esperienza contraria: chi si è presentato bene ha poi lavorato bene e chi si è presentato male, ha lavorato male
Mah, è proprio vero che le esperienze variano da caso a caso. Molto spesso abbiamo ricevuto brutte soprese da presentazioni positive, mentre traduttori che si presentavano in maniera scialba o bizzarra hanno lavorato in maniera perfetta.


 
Vincenzo Di Maso
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Esperienze - part II Sep 21, 2011

Riccardo Schiaffino wrote:

Vincenzo Di Maso wrote:

Importanti sono le qualifiche accademiche e il tipo di progetti che il traduttore ha gestito.
... per me il rapporto sostanza-forma è 10 a 1.


Ma nel nostro campo la forma è sostanza, e chi cura poco la forma con cui si presenta più probabilmente curerà poco anche la forma delle traduzioni fatte (aumentando quindi, ad esempio, errori quali registro sbagliato della lingua e simili). La mia esperienza è decisiamente più in linea con quella di Luca.

Riccardo, è proprio vero che ogni caso è diverso. Spesso ci capita di leggere CV di traduttori di lingue nordeuropee che si presentano in maniera quasi superficiale, con CV "spogli" e contenenti info piuttosto inutili.
Nella mia esperienza l'apparenza ha spesso ingannato.
Ovvio che, secondo il calcolo delle probabilità chi si presenta bene è più probabilmente un bravo traduttore, ma quello che voglio dire è che questa non è una regola fissa.
Parlando con una collega francese stamattina lei mi ha scritto che un breve test è la maniera migliore per verificare le effettive competenze: è proprio vero!


 
Riccardo Schiaffino
Riccardo Schiaffino  Identity Verified
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Vero, ma a volta bisogna anche già selezionare chi ammettere al test Sep 21, 2011

Vincenzo Di Maso wrote:

Riccardo Schiaffino wrote:

Vincenzo Di Maso wrote:

Importanti sono le qualifiche accademiche e il tipo di progetti che il traduttore ha gestito.
... per me il rapporto sostanza-forma è 10 a 1.


Ma nel nostro campo la forma è sostanza, e chi cura poco la forma con cui si presenta più probabilmente curerà poco anche la forma delle traduzioni fatte (aumentando quindi, ad esempio, errori quali registro sbagliato della lingua e simili). La mia esperienza è decisiamente più in linea con quella di Luca.

Riccardo, è proprio vero che ogni caso è diverso. Spesso ci capita di leggere CV di traduttori di lingue nordeuropee che si presentano in maniera quasi superficiale, con CV "spogli" e contenenti info piuttosto inutili.
Nella mia esperienza l'apparenza ha spesso ingannato.
Ovvio che, secondo il calcolo delle probabilità chi si presenta bene è più probabilmente un bravo traduttore, ma quello che voglio dire è che questa non è una regola fissa.
Parlando con una collega francese stamattina lei mi ha scritto che un breve test è la maniera migliore per verificare le effettive competenze: è proprio vero!


Vero: un breve test già dice molto di più, ma a volte, quando hai decine di candidati, già devi fare un vaglio per chi ammettere al test. Chiaro che non è una scienza esatta.


 
Antonella Andreella (X)
Antonella Andreella (X)  Identity Verified
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C'è chi sa il perché... Sep 22, 2011

Luca Ruella wrote:

Salve a tutti,


Molto spesso si leggono nei forum i messaggi disperati dei neo\aspiranti traduttori che lamentano di aver spedito il proprio curriculum a destra e manca senza aver mai ottenuto alcuna risposta.

Avendo recentemente pubblicato un annuncio su Proz per la ricerca di un nuovo collaboratore nel mio team, non mi è difficile capire il perché.



Caro Luca,

posto che apostrofare i colleghi come 'disperati che lamentano' non sia proprio il massimo in termini di comunicazione, posto, di nuovo, che non ci si senta al di sopra di tali 'disperati'.
Sei davvero proprio sicuro, in qualità di agenzia/team di collaboratori che non ti sia difficile capire il perché?

Antonella


 
Luca Ruella
Luca Ruella  Identity Verified
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eh? Sep 22, 2011

Antonella Andreella wrote:

Luca Ruella wrote:

Salve a tutti,


Molto spesso si leggono nei forum i messaggi disperati dei neo\aspiranti traduttori che lamentano di aver spedito il proprio curriculum a destra e manca senza aver mai ottenuto alcuna risposta.

Avendo recentemente pubblicato un annuncio su Proz per la ricerca di un nuovo collaboratore nel mio team, non mi è difficile capire il perché.



Caro Luca,

posto che apostrofare i colleghi come 'disperati che lamentano' non sia proprio il massimo in termini di comunicazione, posto, di nuovo, che non ci si senta al di sopra di tali 'disperati'.
Sei davvero proprio sicuro, in qualità di agenzia/team di collaboratori che non ti sia difficile capire il perché?

Antonella


eh?


 
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