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Lettera d'incarico e notula via mail
Thread poster: ale murgia
ale murgia
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Oct 12, 2010

Salve, ho scoperto da poco Proz e mi sono appena iscritta al forum perchè lo trovo pieno di consigli utilissimi. Vorrei intraprendere la professione di traduttrice nel mio campo di specializzazione che è quello scientifico, supportata dalle conoscenze acquisite con la mia laurea in Farmacia. La mia combinazione linguistica è inglese> italiano. Ho spulciato in lungo e in largo il forum trovando molte risposte ai miei dubbi e alle mie curiosità, ma vorrei capire meglio come si svolge la dinami... See more
Salve, ho scoperto da poco Proz e mi sono appena iscritta al forum perchè lo trovo pieno di consigli utilissimi. Vorrei intraprendere la professione di traduttrice nel mio campo di specializzazione che è quello scientifico, supportata dalle conoscenze acquisite con la mia laurea in Farmacia. La mia combinazione linguistica è inglese> italiano. Ho spulciato in lungo e in largo il forum trovando molte risposte ai miei dubbi e alle mie curiosità, ma vorrei capire meglio come si svolge la dinamica della lettera d'incarico. Mi è sembrato di capire che la maggior parte di voi svolge questo passaggio via email...cioè firma la lettera d'incarico e la rispedisce (e se la fa rispedire) tramite posta elettronica. Mi chiedevo però se in questo modo ci si può tutelare in caso di eventuali controversie. Mi spiego meglio: una firma su un documento in formato elettronico ha lo stesso valore di una firma inviata per posta tradizionale? Lo stesso dubbio me lo son posta riguardo la firma sulla notula per prestazione occasionale. Il commercialista al quale mi son rivolta mi ha detto che andrebbe sempre spedita per posta la copia autentica, a meno che non si utilizzi una casella di posta certificata (quindi a pagamento) e che lo scambio avvenga tra due caselle PEC e che in caso contrario non sarebbe totalmente valida. Io credo che l'utilizzo della mail renda il tutto più pratico e veloce, ma vorrei anche essere sicura di seguire la procedura più corretta e sicura... Tra l'altro, dato che momentaneamente mi trovo in Svizzera, le cose si complicherebbero ulteriormente. Inviare tutti questi documenti da uno stato estero potrebbe comportare dei problemi, dato che ho la residenza e pago le tasse in Italia?
Che ne pensate? Avete mai avuto dei problemi in proposito? Come vi comportate abitualmente?
Grazie a chi vorrà rispondermi.
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Marika Costantini
Marika Costantini  Identity Verified
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Benvenuto! Oct 12, 2010

Ciao Ale, ti scrivo due righe per quanto riguarda la lettera d'incarico.
Personalmente non ne ho mai ricevute, perché molti committenti mandano semplicemente un ordine d'acquisto contenente il numero di riferimento del progetto di traduzione, il numero di parole totali, la tariffa per parola e la tariffa totale insieme alla data di consegna della traduzione e ti chiedono di confermarlo per e-mail (senza firme né niente). Penso che questo sia sufficiente.
Per quanto riguarda la rice
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Ciao Ale, ti scrivo due righe per quanto riguarda la lettera d'incarico.
Personalmente non ne ho mai ricevute, perché molti committenti mandano semplicemente un ordine d'acquisto contenente il numero di riferimento del progetto di traduzione, il numero di parole totali, la tariffa per parola e la tariffa totale insieme alla data di consegna della traduzione e ti chiedono di confermarlo per e-mail (senza firme né niente). Penso che questo sia sufficiente.
Per quanto riguarda la ricevuta di prestazione occasionale la cosa si fa più complicata perché effettivamente anch'io so (per esperienza lavorativa) che va inviato l'originale con tanto di bollo e firma ma ti consiglio di chiedere al commercialista ulteriori dettagli (anche per il fatto che vivi in Svizzera). Non so, su questo non ti so aiutare.
Ciao e buon lavoro!
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Giuseppina Gatta, MA (Hons)
Giuseppina Gatta, MA (Hons)
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Per legge... Oct 12, 2010

...anche le e-mail sono vincolanti, da quello che ne so (me l'ha detto mio fratello che è avvocato), ma è sempre meglio chiedere conferma a un avvocato di tua fiducia, come sai la legge può essere sempre interpretata in modi diversi.

 
Laura Pelizzari
Laura Pelizzari
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valore legale Oct 12, 2010

Per esperienza personale, ti posso solo dire che: attualmente mi trovo a dover gestire una controversia con un cliente che sta ritardando di parecchi mesi il pagamento e mi sono rivolta ad un'agenzia di recupero crediti, la quale mi ha confermato che anche il semplice PO, senza firme autentiche o digitali, ha pieno valore legale.

 
T F F
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Fax e formulari Web/sistemi informatici Oct 12, 2010

Ciao Ale, benvenuta!

La legge italiana richiede per alcuni contratti la forma scritta per la loro opponibilità o per la loro stessa esistenza.
Talvolta la forma scritta deve avere particolari requisiti (vedi ad esempio l'atto pubblico per la compravendita di beni immobili), più spesso questa si ritiene rispettata se il documento incarta validamente la volontà delle parti.

Nel caso di specie, la legge italiana riconosce piena validità alle manifestazioni di vo
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Ciao Ale, benvenuta!

La legge italiana richiede per alcuni contratti la forma scritta per la loro opponibilità o per la loro stessa esistenza.
Talvolta la forma scritta deve avere particolari requisiti (vedi ad esempio l'atto pubblico per la compravendita di beni immobili), più spesso questa si ritiene rispettata se il documento incarta validamente la volontà delle parti.

Nel caso di specie, la legge italiana riconosce piena validità alle manifestazioni di volontà sottoscritte via fax - mezzo in uso da un tempo "abbastanza" lungo per essere "finalmente" richiamato dal legislatore italiano. Per le email il discorso è un po' più complesso...sicuramente utili (soprattutto quando in mano non si ha nient'altro) ma per il pieno valore legale temo si debba aspettare qualche anno (ci sono giudici che non sanno neanche cos'è un'emai ed io ho personalmente vinto una causa, provando che il contenuto di una email era stato modificato dalla controparte, ma ci è voluta una CTU abbastanza complessa, perché devi "portare" la macchina in udienza, non basta la stampa!)...per fortuna però, ci si sta muovendo molto in questo campo e presto (spero) le cose cambieranno!

Ad ogni modo questo è un falso problema, perché la volontà negoziale viene generalmente incartata a monte nel "contratto quadro" che il traduttore sottoscrive di norma con il cliente-agenzia: è in questo contratto che vengono disciplinate le condizioni del rapporto, tra cui appunto anche le modalità di assegnazione e successiva accettazione dei singoli lavori (via email / fax o sistema gestionale ad hoc)...Sarà quindi la volontà delle parti ad aver così dato pieno valore legale a questo o a quel mezzo: la legge potrebbe essere richiamata solo quando ad esempio una parte ha approfittato del prorprio potere contrattuale imponendo all'altra una condizione tipo "quando sbatto la palpebra significa che ho accettato!" - oppure ovviamente se si ritiene che un'email sia stata falsificata (e questo ci riporta al discorso del "vuoto" valore legale delle email).
È quindi del contenuto e della firma in calce a questi contratti che devi preoccuparti maggiormente: puoi riceverli via email e rispedirli via posta o, più semplicemente puoi rispedire via fax le pagine su cui apponi firme, dati o date.

Un'ultima nota sulle accettazioni via Web.
La giurisprudenza più diffusa in materia ritiene che siano valide manifestazioni di consenso solo quelle inviate a pagine e/o formulari Web da cui sia inequivocabile il "sì".
Ad esempio, il sistema Web non permette di scaricare il file se non si fa clic su Accetto/Sì, magari deselezionando l'opzione predefinita Non Accetto/No.

In bocca al lupo,
RR
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Francesca Casoli
Francesca Casoli  Identity Verified
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Anche scannerizzarli e allegarli a una mail? Oct 13, 2010

Renato Renno wrote:


È quindi del contenuto e della firma in calce a questi contratti che devi preoccuparti maggiormente: puoi riceverli via email e rispedirli via posta o, più semplicemente puoi rispedire via fax le pagine su cui apponi firme, dati o date.





Scusate se mi intrometto, ma il tema interessa anche me: Renato, potrebbe quindi andare bene anche allegare alla mail di risposta il documento firmato passato allo scanner o in questo caso non avrebbe valore? Secondo la mia percezione sarebbe equivalente al fax(?!)

Grazie!



[Edited at 2010-10-13 18:38 GMT]


 
ale murgia
ale murgia
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Innanzitutto grazie mille per le vostre risposte! Oct 14, 2010

Purtroppo però i miei dubbi rimangono... Alcuni di voi parlano di una procedura abbastanza semplice (conferma via mail di un ordine d'acquisto), altri di contratti e firme... C'è chi dice che la mail ha valore legale, chi dice che ce l'ha solo il fax, chi dice nessuno dei due o entrambi. La stessa eterogeneità di risposte l'ho rilevata anche leggendo altri post del forum, da cui i miei dubbi e la deduzione che non esista una procedura "standard" valida per tutti e in tutte le situazioni. Prob... See more
Purtroppo però i miei dubbi rimangono... Alcuni di voi parlano di una procedura abbastanza semplice (conferma via mail di un ordine d'acquisto), altri di contratti e firme... C'è chi dice che la mail ha valore legale, chi dice che ce l'ha solo il fax, chi dice nessuno dei due o entrambi. La stessa eterogeneità di risposte l'ho rilevata anche leggendo altri post del forum, da cui i miei dubbi e la deduzione che non esista una procedura "standard" valida per tutti e in tutte le situazioni. Probabilmente la regola è il buonsenso, un po' come in tutte le cose della vita.
Però - in parole molto, molto povere - cosa mi consigliate di fare, tenendo conto che sono agli inizi e per il momento non ho nessun cliente di cui mi possa fidare ciecamente? Confermare un semplice ordine d'acquisto, senza firme, se il lavoro non è di grossa entità (quindi se si "rischia" poco) e magari firmare/far firmare nel caso di lavori più consistenti, in cui è meglio tutelarsi di più?
Allegare alla mail il documento firmato passato allo scanner, come diceva Francesca Casoli e come pensavo anch'io? (quest'ultimo metodo sarebbe di gran lunga il più comodo e rapido)
Questo per quanto riguarda lettere d'incarico o ordini d'acquisto.

Per quanto riguarda invece le ricevute da inviare al cliente, di solito, come fate? Mandate l'originale? Se le mandate via mail, vi è mai capitato che siano state contestate?
E nessuno di voi, che si trovi per un periodo relativamente lungo all'estero ma che si comporti da cittadino italiano per tutti gli aspetti fiscali del suo lavoro, si è mai trovato a dover gestire da lì il "problema" dell'invio di documenti, ricevute, ecc?
(Marika, purtroppo ho già chiesto al commercialista per il fatto che al momento mi trovo in Svizzera, ma non mi ha saputo rispondere....!!)
Scusate la mia insistenza, ma vorrei cercare di chiarire questo aspetto che, a differenza di tanti altri di cui si è parlato qui nel forum, trovo un po' nebuloso...

Grazie ancora a tutti per le vostre risposte e buon lavoro.
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Giuseppina Gatta, MA (Hons)
Giuseppina Gatta, MA (Hons)
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Residenza Oct 14, 2010

TI rispondo solo per la residenza, anche se sono argomenti già trattati (ma mi rendo conto della difficoltà di ricercarli sul forum). Se non hai ufficialmente cambiato residenza e risiedi all'estero per meno di 180 giorni solari, è come se risiedessi ancora in Italia. Quindi paghi tasse, contributi, ecc. in base alla legge italiana. Se trascorri più di 180 giorni all'estero, per legge sei tenuta a iscriverti all'AIRE (anche se moltissimi non lo fanno) e non sei più tenuta a pagare le tasse ... See more
TI rispondo solo per la residenza, anche se sono argomenti già trattati (ma mi rendo conto della difficoltà di ricercarli sul forum). Se non hai ufficialmente cambiato residenza e risiedi all'estero per meno di 180 giorni solari, è come se risiedessi ancora in Italia. Quindi paghi tasse, contributi, ecc. in base alla legge italiana. Se trascorri più di 180 giorni all'estero, per legge sei tenuta a iscriverti all'AIRE (anche se moltissimi non lo fanno) e non sei più tenuta a pagare le tasse in Italia. Questo detto molto genericamente e senza assunzione di responsabilità. Per maggiori dettagli prova a fare una ricerca su Internet.Collapse


 
Silvia Prendin
Silvia Prendin  Identity Verified
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Risposte Oct 14, 2010

ale murgia wrote: Alcuni di voi parlano di una procedura abbastanza semplice (conferma via mail di un ordine d'acquisto), altri di contratti e firme... C'è chi dice che la mail ha valore legale, chi dice che ce l'ha solo il fax, chi dice nessuno dei due o entrambi.

Secondo me bisogna distinguere tra giurisdizione italiana e estera. Tutto quello che è stato detto finora è corretto. Non esiste però una regola passpartout. Se il cliente, committente o agenzia è in Italia, tu sei italiana, pertanto qualsiasi ordine conferito per iscritto ha valore legale (via fax, tramite e-mail, per posta...). In un ordine di acquisto dovrebbe essere sempre chiaro l'assenso allo svolgimento del lavoro, in che cosa consiste il lavoro, prezzo pattuito, termine e modalità di consegna, utile anche il nome della persona che effettua l'ordine. Lo stesso vale per committenti aventi sede nei Paesi CE. Oltre è un terno al lotto senza un contratto. Ciò significa che in caso di controversia tu vorrai avere come foro competente un foro italiano, mentre la tua controparte vorrà il suo. Se invece esiste un contratto tra le due parti, è proprio il contratto che stabilisce quale sia il foro di competenza.

ale murgia wrote: cosa mi consigliate di fare, tenendo conto che sono agli inizi e per il momento non ho nessun cliente di cui mi possa fidare ciecamente? Confermare un semplice ordine d'acquisto, senza firme, se il lavoro non è di grossa entità (quindi se si "rischia" poco) e magari firmare/far firmare nel caso di lavori più consistenti, in cui è meglio tutelarsi di più?

Fossi in te, per prima cosa adotterei delle procedure a monte per scongiurare spiacevoli conseguenze:
1. verificare i dati del committente al momento della sua richiesta (presenza di sito web, verifica di eventuale partita IVA, indirizzo e-mail non generico e anonimo come gmail, hotmail, ecc.)
2. ricercare informazioni sull'attendibilità e serietà del committente (consultazione di siti per traduttori con bacheche per eventuali annunci di lavoro pubblicati, feedback di altri traduttori sul committente in questione, ecc.)
3. proporre pagamenti congrui (in base alla presunta solvibilità del committente: se ha 2 stelle nella Blue Board è necessario un pagamento anticipato)

Attuando questo tipo di politica, già sei al riparo da molte fregature, certo non tutte in assoluto. Chi lavora in proprio si assume sempre una certa dose di rischio, o laddove fiuta il rischio, può anche fare un passo indietro.

ale murgia wrote: Per quanto riguarda invece le ricevute da inviare al cliente, di solito, come fate? Mandate l'originale? Se le mandate via mail, vi è mai capitato che siano state contestate?
Le ricevute che superano i 77,47€ in Italia devono essere inviate in originale, perché hai l'obbligo di apposizione della marca da bollo da 1,81€. Se l'importo è inferiore non c'è alcun bisogno di mandare un originale. Puoi inviare il documento tranquillamente per e-mail. Molte aziende ora cercano di lavorare con documenti digitali per evitare troppa cartaccia. Se tu fatturassi con IVA, potresti anche far firmare una lettera o comunque inviare una comunicazione scritta a tutti i tuoi clienti, chiedendo un indirizzo di posta elettronica al quale inviare le tue fatture e specificando che non saranno inviate in formato cartaceo.
Ad ogni modo se sei soggetta all'apposizione della marca da bollo, meglio tenere sempre nel proprio archivio la copia scansionata o fotocopiata del documento, in modo da attestare che la marca da bollo è stata regolarmente apposta.


ale murgia wrote: E nessuno di voi, che si trovi per un periodo relativamente lungo all'estero ma che si comporti da cittadino italiano per tutti gli aspetti fiscali del suo lavoro, si è mai trovato a dover gestire da lì il "problema" dell'invio di documenti, ricevute, ecc?
E qui ha ragione Giuseppina. Non abbiamo informazioni sulla tua particolare situazione. La definizione "periodo abbastanza lungo" non dice molto". Potrebbero essere due mesi o due anni...


 
T F F
T F F  Identity Verified
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Vedi sotto Oct 15, 2010

Francesca Casoli wrote:

Renato Renno wrote:


È quindi del contenuto e della firma in calce a questi contratti che devi preoccuparti maggiormente: puoi riceverli via email e rispedirli via posta o, più semplicemente puoi rispedire via fax le pagine su cui apponi firme, dati o date.


Scusate se mi intrometto, ma il tema interessa anche me: Renato, potrebbe quindi andare bene anche allegare alla mail di risposta il documento firmato passato allo scanner o in questo caso non avrebbe valore? Secondo la mia percezione sarebbe equivalente al fax(?!)

Grazie!


NI
No, perché ovviamente l'email non è il fax e come tale non può quindi essergli equiparato - almeno non lo possiamo fare noi, ma dovrebbe farlo il legislatore (cosa chein parte sta avvenendo con gli "Usi", vedi dopo).

Bisogna però dire che qui stiamo parlando di atti negoziali per cui la forma scritta (men che meno una specifica forma scritta) non è probabilmente richiesta né ad substantiamad probationem...Il problema va quindi posto per la ricostruibilità del cd. "voluto negoziale" in caso di controversia...
Qui molto lo fanno gli usi e le consuetudini (che sono a tutti gli effetti fonte di legge): la pratica a cui fai riferimento tu è di gran lungo la più "usata" oltre che la più logica.

Per farla quindi semplice e breve: sì, scansiona ed invia per email...meglio se mandi un allegato PDF unico di cui nelle proprietà è proibita la modifica. Se poi il contratto prevede esplicitamente quella forma di sottoscrizione tra le parti, beh, tanto meglio.


 
Simona Onali
Simona Onali
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Non mi invia il materiale da tradurre e poi mi accusa di inadempienza! Jul 26, 2011

Buonasera,
non so se sia il posto giusto ma date le tante sfaccettature della questione...mi appoggio qui.
Sono alle prese con un cliente furbone, per la precisione un avvocato, e per questo non so come comportarmi :/
A maggio mi è stato passato da un amico un lavoro di traduzione del sito internet di un ente di formazione gestito da questo avvocato, dall'italiano verso l'inglese e lo spagnolo.
La consegna era per i primi di luglio, e io l'ho rispettata. Ma guarda un po'
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Buonasera,
non so se sia il posto giusto ma date le tante sfaccettature della questione...mi appoggio qui.
Sono alle prese con un cliente furbone, per la precisione un avvocato, e per questo non so come comportarmi :/
A maggio mi è stato passato da un amico un lavoro di traduzione del sito internet di un ente di formazione gestito da questo avvocato, dall'italiano verso l'inglese e lo spagnolo.
La consegna era per i primi di luglio, e io l'ho rispettata. Ma guarda un po':alla consegna del lavoro il cliente mi dice che non ho tradotto alcune parti e mi chiede quindi di provvedere. Peccato,però, che quelle parti di cui parla io non le abbia ricevute. Dopo essermene accertata, lo comunico al cliente, il quale per telefono mi spiega che c'è stato un malinteso con la segretaria e provvederà a farmi avere il materiale. Chiedo per l'ennesima volta che mi definisca anche per iscritto ogni punto relativo al lavoro, ma non ricevo nulla.
Dopo due settimane, scrivo un'email per chiedere in risposta alla stessa, una conferma di quanto mi è stato detto al telefono. Volete sapere la risposta?Ha negato tutto!Mi ha accusata di inadempienza perchè ho ho presentato un lavoro incompleto!Nega che sia stato un suo errore, come mi ha spiegato al telefono!Per farvela breve, ora mi chiede di ridurre la tariffa del 10% tenendo conto del ritardo con cui consegnerò le altre parti, che tra l'altro devo tradurre gratuitamente perchè fanno parte del lavoro integrale. Ma io non ho nessuna intenzione di farlo, non per la cifra in sè, ma perchè dovrei ammettere un errore che non ho commesso.Non mi sognerei mai di presentare un lavoro incompleto!
Io penso che si stia avvalendo di questo suo sbaglio, magari creato ad arte, per evitare di pagare....cosa posso fare per tutelarmi?Le uniche mail che mi ha scritto sono quelle in cui mi accusa di avere presentato un lavoro incompleto, nonostante la mia contestazione e l'invio del file che mi è stato consegnato perchè verificasse che le parti cui si riferiva non ci sono, fa finta di non capire e fa rispondere dalla segretaria nello stesso identico modo.
Io sto aspettando di sentire un avvocato prima di rispondere perchè temo che in preda al nervosismo possa scrivere qualcosa di compromettente. Infatti non ho intenzione di tradurre le altre parti oggetto della controversia finché mi si accusa così gratuitamente!
Se avete qualche consiglio, sono tutt'occhi.
Grazie...
Simona
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Mariella Bonelli
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Preventivo su cosa? Jul 26, 2011

Ciao Simona,

mi dispiace per questa situazione pesante. Mi chiedevo, sulla base di cosa hai presentato un preventivo? Ti avrà mandato dei testi, altrimenti come hai fatto a fargli un prezzo? Quando mi chiedono la traduzione di "un sito" di solito mi aspetto che siano loro a dirmi con esattezza le parti che interessano e chiedo anche che mi si mandino dei file su cui basarmi. Insomma, questo aspetto mi sembra confuso...


 
T F F
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... Jul 26, 2011

Ciao Simona,

anzitutto lasciami sottolineare (a beneficio di chi leggerà il thread in futuro) che non bisogna mai dare avvio ad un lavoro prima di aver ricevuto (e controllato!) un ordine scritto: un cliente che non è in grado di mettere per iscritto la sua volontà - o quantomeno sottoscrivere un nostro modulo d'ordine non è un cliente - sic et sempliciter!

Ed infatti, anche nel tuo caso, la via d'uscita io la vedo nella commessa: se il volume di par
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Ciao Simona,

anzitutto lasciami sottolineare (a beneficio di chi leggerà il thread in futuro) che non bisogna mai dare avvio ad un lavoro prima di aver ricevuto (e controllato!) un ordine scritto: un cliente che non è in grado di mettere per iscritto la sua volontà - o quantomeno sottoscrivere un nostro modulo d'ordine non è un cliente - sic et sempliciter!

Ed infatti, anche nel tuo caso, la via d'uscita io la vedo nella commessa: se il volume di parole che ti è stato richiesto di tradurre a fronte della promessa di pagamento non includeva le parole che il cliente non ti ha fornito, puoi semplicemente rispondere al cliente che per quelle parole resti in attesa di un nuovo ordine che - se e quando riceverai, sarai lieta di evadere.

Se invece quelle parole erano incluse nel conteggio iniziale (e quindi nel contratto, nella prevista scadenza e nel conseguente pagamento) le cose si complicano un poco e tu avresti fatto sicuramente bene a rilevare la cosa per tempo, mettendo in mora il cliente per iscritto - avvisandolo cioè che non ricevendo quel materiale entro il xx/xx/xxxx non avresti potuto garantire il puntuale adempimento.

In bocca al lupo,
RR
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Simona Onali
Simona Onali
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Buongiorno e grazie Jul 27, 2011

La tariffa concordata (concordata con chi mi ha passato il lavoro) era una tariffa forfettaria per l'intero sito. Non veniva citato il numero di cartelle o di parole, ma mi è stato inviato un file word con i contenuti del sito che avrei dovuto tradurre. Non ho pensato a collegarmi al sito e vedere se c'era anche altro, dato che quello che avrei dovuto tradurre mi era stato fornito.
Come ho scritto prima, purtroppo il "cliente" non ha mai voluto scrivermi nulla avvalendosi del rapporto ami
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La tariffa concordata (concordata con chi mi ha passato il lavoro) era una tariffa forfettaria per l'intero sito. Non veniva citato il numero di cartelle o di parole, ma mi è stato inviato un file word con i contenuti del sito che avrei dovuto tradurre. Non ho pensato a collegarmi al sito e vedere se c'era anche altro, dato che quello che avrei dovuto tradurre mi era stato fornito.
Come ho scritto prima, purtroppo il "cliente" non ha mai voluto scrivermi nulla avvalendosi del rapporto amichevole su cui ha fatto leva anche relativamente alla mia ultima richiesta, ovvero sostiene di "esserci rimasto male" perchè sollecitando un accordo scritto avrei messo fine alla natura amichevole del rapporto. Ma io il signore non lo conosco, non l'ho mai visto; l'ho solo sentito per telefono per parlare del lavoro e il fatto che sia un contatto passatomi da un amico non significa certo che siamo amici, né tanto meno che non debba trattarmi come una professionista.
Non so come fare per tutelarmi...questo tizio è un avvocato e ne sa una più del diavolo...:(
Sicuramente non accetterò mai più lavori in forma "amichevole" senza una lettera d'incarico precisa.
Grazie!
Simona
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Vincenzo Di Maso
Vincenzo Di Maso  Identity Verified
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Situazione vergognosa Jul 27, 2011

A causa di questi individui (evito di definirli persone) il mondo va a rotoli.
Comunque mai fidarsi: è necessario SEMPRE avere un ordine scritto, con dati precisi e inequivocabili.
In caso contrario poi bisogna avere a che fare con questi criminali (non ho altre parole per definire certi individui) e la situazione non è semplice.
Fai benissimo a consultare un avvocato che ti possa assistere in questa spiacevole situazione.
Non ho altro da aggiungere alle giuste osser
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A causa di questi individui (evito di definirli persone) il mondo va a rotoli.
Comunque mai fidarsi: è necessario SEMPRE avere un ordine scritto, con dati precisi e inequivocabili.
In caso contrario poi bisogna avere a che fare con questi criminali (non ho altre parole per definire certi individui) e la situazione non è semplice.
Fai benissimo a consultare un avvocato che ti possa assistere in questa spiacevole situazione.
Non ho altro da aggiungere alle giuste osservazioni dei colleghi.
Spero solo che il tizio in questione subirà un'amara lezione...
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