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Consigli - imposte per traduttore in Italia
Thread poster: George Young
Domenico Trimboli
Domenico Trimboli  Identity Verified
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Perché no Feb 19, 2015

Angie Garbarino wrote:

Giuseppe C. wrote:
Ti faccio un esempio pratico:

Supponiamo che tu abbia fatturato 35.000 Euro lordi e abbia speso per l'attività poca roba, perché sei già attrezzato..

Ancora per quest'anno dovrai versare il 27,72% di contributi INPS. Ossia 9.702 Euro.

Rimangono 25.298

A questi devi applicare imposte IRPEF, IRAP, imposte regionali.

Non voglio stare qui a fare i conteggi precisi, ma calcola perlomeno una media del 25%, cioè altri 6.235 Euro circa.

Ti restano

19.063 Euro

19.000 Euro sono pressappoco il 54,5% di 35.000 Euro.

In realtà questo è un calcolo semplificatissimo. Si prevede inoltre per il futuro un incremeneto dell'aliquota INPS fino al 33.72% nel giro di pochi anni. Già nel 2015 l'avevano aumentata al 29,72%, ma oggi con un emendamento nel decreto milleproproghe hanno lasciato per il 2015 l'aliquota al 27,72%, ma solo per il 2015.


BTW, tanto per chiacchierare, volete sapere quanto si paga nella criticata Spagna con quel fatturato lordo citato sopra (ovviamente scaricando spese che in Italia non si scaricano)?

Altro che esagerazioni!


Sarei molto curioso di saperlo. In UK, su cui mi sto informando, se consideriamo Personal Allowance, income tax e pension funds dovremmo aggirarci sul 20% (se ho fatto bene i conti - probabilmente Tom può dirci di più).


 
Dragomir Kovacevic
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+ ...
e perché pagare meno tasse? Feb 19, 2015

Soltanto scrivo sotto l'ultimo post della collega, non per risponderle...

Come mai possiamo illuderci che pagare meno tasse, sia più utile? E' più utile, ovviamente, avere un buon rapporto tra costi e benefici.
Per questo motivo, non possiamo, gridando che i benefici siano pochi, chiedere una riduzione delle tasse. Dobbiamo chiedere più benefici, pagando ugualmente.
Esiste una incredibile sintonia di pensiero che essere free-lance, valga a dire: nomade, povero ma ricc
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Soltanto scrivo sotto l'ultimo post della collega, non per risponderle...

Come mai possiamo illuderci che pagare meno tasse, sia più utile? E' più utile, ovviamente, avere un buon rapporto tra costi e benefici.
Per questo motivo, non possiamo, gridando che i benefici siano pochi, chiedere una riduzione delle tasse. Dobbiamo chiedere più benefici, pagando ugualmente.
Esiste una incredibile sintonia di pensiero che essere free-lance, valga a dire: nomade, povero ma ricco di idee, creativo, casual, ecc. Che uno free-lance stia al di fuori della società: quando partecipa, versa-contribuisce qualcosa.
In Gran Bretagna, credo che non ci sia una assicurazione sanitaria obbligatoria, neanche pensionistica. Non sono molto lontano dalla verità, forse erro qualcosina. Pur non avendo VAT number fino al reddito di 80 mila euro o sterline, si paga forse un centinaio di euro al mese, o 80. Questo è un modello ottimo per un free-lance che si vuole sentire nomade, casual, dissinvolto!

Nothing personal, really. Condivido, ma non approvo le vostre realtà e conosco le situazioni.

Dragomir Kovacevic
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Angie Garbarino
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OK Feb 19, 2015

Domenico Trimboli wrote:

Sarei molto curioso di saperlo. In UK, su cui mi sto informando, se consideriamo Personal Allowance, income tax e pension funds dovremmo aggirarci sul 20% (se ho fatto bene i conti - probabilmente Tom può dirci di più).


Più tardi posterò un esempio di dichiarazione dei redditi partendo dalla mia con fatturato molto simile a quello citato da Gianni.


 
Angie Garbarino
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Non concordo Feb 19, 2015

Dragomir Kovacevic wrote:

Soltanto scrivo sotto l'ultimo post della collega, non per risponderle...

Come mai possiamo illuderci che pagare meno tasse, sia più utile? E' più utile, ovviamente, avere un buon rapporto tra costi e benefici.
Per questo motivo, non possiamo, gridando che i benefici siano pochi, chiedere una riduzione delle tasse. Dobbiamo chiedere più benefici, pagando ugualmente.
Esiste una incredibile sintonia di pensiero che essere free-lance, valga a dire: nomade, povero ma ricco di idee, creativo, casual, ecc. Che uno free-lance stia al di fuori della società: quando partecipa, versa-contribuisce qualcosa.
In Gran Bretagna, credo che non ci sia una assicurazione sanitaria obbligatoria, neanche pensionistica. Non sono molto lontano dalla verità, forse erro qualcosina. Pur non avendo VAT number fino al reddito di 80 mila euro o sterline, si paga forse un centinaio di euro al mese, o 80. Questo è un modello ottimo per un free-lance che si vuole sentire nomade, casual, dissinvolto!

Nothing personal, really. Condivido, ma non approvo le vostre realtà e conosco le situazioni.

Dragomir Kovacevic


Infatti costi e benefici, il tuo post potrebbe essere valido per la Danimarca, ma i servizi italiani?????? Ci sono nata e poi vissuta dal 1970 al 2011, conosco, conosco... anche troppo.


 
Chiara Santoriello
Chiara Santoriello  Identity Verified
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Da italiana non condivido Feb 19, 2015

Tom in London wrote:

Caro George - consiglio massima cautela. Vedi qui:

http://www.proz.com/post/2398262#2398262http://www.proz.com/post/2398262#2398262

[Edited at 2015-02-18 11:52 GMT]


In Italia la situazione fiscale non è delle migliori ed è risaputo. Ma come ti spieghi il numero di aziende rimaste in piedi nonostante la crisi? Tutte queste avranno evaso il fisco? Avranno sedi all'estero? Non credo proprio.

Rispetto al Regno Unito, in Italia le tasse sono più elevate ma il costo della vita è assolutamente più basso e il tenore di vita a parità di reddito più alto. Nel Regno Unito, mi si convenga, con un reddito medio italiano si è alla fame.

Aggiungo inoltre, senza offesa per nessuno, che non si è obbligati a espatriare. In qualsiasi paese bisogna valutare aspetti positivi e negativi.

[Modificato alle 2015-02-19 13:35 GMT]


 
Domenico Trimboli
Domenico Trimboli  Identity Verified
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Sì ma Feb 19, 2015

Chiara Santoriello wrote:

Tom in London wrote:

Caro George - consiglio massima cautela. Vedi qui:

http://www.proz.com/post/2398262#2398262http://www.proz.com/post/2398262#2398262

[Edited at 2015-02-18 11:52 GMT]


Rispetto al Regno Unito, in Italia le tasse sono più elevate ma il costo della vita è assolutamente più basso e il tenore di vita a parità di reddito più alto. Nel Regno Unito, mi si convenga, con un reddito medio italiano si è alla fame.


In Italia, una volta usciti dal regime dei minimi, non c'è speranza. Il costo della vita nel Regno Unito? Londra a confronto di Roma o Milano è decisamente più alto, e ne convengo, ma la differenza si riduce parecchio in altre città. Per non parlare poi dell'Irlanda, solo per citare un'altra opzione, in cui il costo della vita è leggermente (e non enormemente) superiore.

Ma a questo costo della vita più alto si sopperisce tranquillamente con i risparmi a livello di tasse. Anzi, nella maggior parte dei casi ci si guadagna nettamente.

Chiara Santoriello wrote:

Aggiungo inoltre, senza offesa per nessuno, che non si è obbligati a espatriare.


Verissimo. Si può scegliere però di andare a vivere da qualche parte in cui i propri soldi è possibile spenderli come si vuole, piuttosto che regalarne più del 50% in tasse.


 
Tom in London
Tom in London
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Wrong on both counts Feb 19, 2015

Dragomir Kovacevic wrote:


In Gran Bretagna, credo che non ci sia una assicurazione sanitaria obbligatoria, neanche pensionistica.


Sì ci sono. Ambedue.


 
Angie Garbarino
Angie Garbarino  Identity Verified
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ehmmm Feb 19, 2015

Chiara Santoriello wrote:


In Italia la situazione fiscale non è delle migliori ed è risaputo. Ma come ti spieghi il numero di aziende rimaste in piedi nonostante la crisi? Tutte queste avranno evaso il fisco? Avranno sedi all'estero? Non credo proprio.


Probabilmente non hanno scelta.


Aggiungo inoltre, senza offesa per nessuno, che non si è obbligati a espatriare. In qualsiasi paese bisogna valutare aspetti positivi e negativi.


No non si e' obbligati, no di certo se piace stare sotto dittatura fiscale, pagare OLTRE il 50 DEL FATTURATO certo, DE GUSTIBUS...

Praticamente tasse tipo Danimarca con servizi scadentissimi.

[Edited at 2015-02-19 14:07 GMT]


 
Giovanni Guarnieri MITI, MIL
Giovanni Guarnieri MITI, MIL  Identity Verified
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Personalmente... Feb 19, 2015

non avrei problemi a pagare il 50% di tasse, se gli introiti fossero spesi equamente e correttamente... vedere paesi scandinavi...

 
artoit
artoit
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Per completare il calcolo... Feb 19, 2015

Da 35.000 lordi, dei 19.000 euro che restano secondo il calcolo di Giuseppe, gran parte va in tasse e balzelli (IVA, accise, bolli e altro). L'assicurazione auto obbligatoria, i servizi comunali ecc. ecc. vanno pagati a parte e non viene veramente garantita una pensione dignitosa o un sostegno in caso di malattia inabilitante.

Secondo i miei calcoli per una persona in affitto con una piccola automobile vanno quindi calcolati circa altri 5.000 euro. In totale quindi il contributo al
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Da 35.000 lordi, dei 19.000 euro che restano secondo il calcolo di Giuseppe, gran parte va in tasse e balzelli (IVA, accise, bolli e altro). L'assicurazione auto obbligatoria, i servizi comunali ecc. ecc. vanno pagati a parte e non viene veramente garantita una pensione dignitosa o un sostegno in caso di malattia inabilitante.

Secondo i miei calcoli per una persona in affitto con una piccola automobile vanno quindi calcolati circa altri 5.000 euro. In totale quindi il contributo alla società è di 21.000 euro (60%). Per vitto, alloggio, scolarità, trasporti, sanità e previdenza integrative e altri lussi (!) restano veramente disponibili circa 14.000 euro l'anno (40%).

E con gli aumenti automatici previsti dei contributi inps (e forse di altro) le cose andranno peggio.
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Angie Garbarino
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Difatti Feb 19, 2015

Giovanni Guarnieri MITI, MIL wrote:

non avrei problemi a pagare il 50% di tasse, se gli introiti fossero spesi equamente e correttamente... vedere paesi scandinavi...


Tom l'ha spiegato benissimo, non è il quanto, è l'inferno fiscale, la confusione, il fatto che tutto cambia dalla sera alla mattina, la presunzione di colpevolezza... insomma l'insieme...


 
Giuseppe C.
Giuseppe C.  Identity Verified
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Uhmm! :-) Feb 19, 2015

Chiara Santoriello wrote:

In Italia la situazione fiscale non è delle migliori ed è risaputo. Ma come ti spieghi il numero di aziende rimaste in piedi nonostante la crisi? Tutte queste avranno evaso il fisco? Avranno sedi all'estero? Non credo proprio.



Discorso molto complicato. Dipende dal tipo di impresa, dalla clientela dell'impresa, dalla manodopera adoperata dall'impresa, dalla dimensione dell'impresa.
Non esiste un unico motivo.


Rispetto al Regno Unito, in Italia le tasse sono più elevate ma il costo della vita è assolutamente più basso e il tenore di vita a parità di reddito più alto. Nel Regno Unito, mi si convenga, con un reddito medio italiano si è alla fame.


Eppure parlano molto bene della Scozia.


Aggiungo inoltre, senza offesa per nessuno, che non si è obbligati a espatriare. In qualsiasi paese bisogna valutare aspetti positivi e negativi.

[Modificato alle 2015-02-19 13:35 GMT]


Chi ha detto che si è obbligati a espatriare?

Il problema fisco in Italia è molto sui generis. A un lavoratore autonomo P.IVA + gestione separata INPS come noi viene senz'altro voglia di espatriare perché i soldi versati per contributi pensionistici e imposte sul reddito spariscono e non vengono restituiti né sotto forma di pensione né sotto forma di tutela e welfare. Semplicemente vengono considerati come un fondo a cui attingere a piene mani da chi ne ha la possibilità e da chi gliene dà la possibilità, il che si ricollega, per un certo verso, al discorso di come facciano molte aziende a fare buoni utili anche in tempo di crisi grazie, ad esempio, agli appalti pubblici spesso aggiudicati in modo per nulla in linea con criteri di rapporto qualità/prezzo, ma di tutt'altro genere.

Qui il discorso si potrebbe estendere notevolmente e quindi è meglio fermarsi.

Resta un fatto palese e incontrovertibile per chi si addentra nei meandri della gestione del denaro pubblico in Italia: quanto meno si è potenti e ricchi, tanto più si è sottoposti a vessazione fiscale e mancato ritorno di quanto versato. Cosa che non avviene negli altri paesi europei ad elevata pressione fiscale nei quali non è possibile dover ricorrere alla Caritas per sostentarsi e avere un alloggio in caso di caduta in disgrazia o di status sociale di pensionato o disoccupato.


 
Angie Garbarino
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Ecco un esempio relativo alla fiscalità spagnola per redditi tipo i nostri Feb 19, 2015

Domenico Trimboli wrote:

Sarei molto curioso di saperlo. In UK, su cui mi sto informando, se consideriamo Personal Allowance, income tax e pension funds dovremmo aggirarci sul 20% (se ho fatto bene i conti - probabilmente Tom può dirci di più).



Supponiamo un fatturato 30.000 Euro lordi per comodità, spendendo pochissimo diciamo 6000 euro tra biglietti di bus, aerei, benzina, magari un software, qualche membership e simili.

L'INPS (chiamiamola cosi per comodità) incide per 265 euro al mese (con quel fatturato considerato basso) per un totale di 6000 circa l'anno che si detraggono per il calcolo dell'imponibile.

supponiamo un affitto o mutuo di circa 6500 l'anno.

30.000- 12000 Avremo un imponibile netto di 18000

Da un tale utile netto scaliamo ancora circa 6000 euro considerati minimo intoccabile non tassabili(per una persona che aumentano in caso di figli o coniugi o ascendenti a carico).

Resta un utile netto su cui pagare le tasse di 12000.

su questi 12000 le tasse che si pagano ammontano a 800 euro.

Questo ovviamente vale solo per i redditi cosiddetti bassi, ma sono quelli dell'autonomo che lavora da solo
Il sistema sanitario che però non è uguale in tutto il paese (federale) è ottimo.

Mi spiace non poter postare uno screen shot (non sono capace). Ma posso privatamente mandare tutte le prove che si desiderano.


 
Domenico Trimboli
Domenico Trimboli  Identity Verified
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Interessante! Feb 19, 2015

Angie Garbarino wrote:

Domenico Trimboli wrote:

Sarei molto curioso di saperlo. In UK, su cui mi sto informando, se consideriamo Personal Allowance, income tax e pension funds dovremmo aggirarci sul 20% (se ho fatto bene i conti - probabilmente Tom può dirci di più).



Supponiamo un fatturato 30.000 Euro lordi per comodità, spendendo pochissimo diciamo 6000 euro tra biglietti di bus, aerei, benzina, magari un software, qualche membership e simili.

L'INPS (chiamiamola cosi per comodità) incide per 265 euro al mese (con quel fatturato considerato basso) per un totale di 6000 circa l'anno che si detraggono per il calcolo dell'imponibile.

supponiamo un affitto o mutuo di circa 6500 l'anno.

30.000- 12000 Avremo un imponibile netto di 18000

Da un tale utile netto scaliamo ancora circa 6000 euro considerati minimo intoccabile non tassabili(per una persona che aumentano in caso di figli o coniugi o ascendenti a carico).

Resta un utile netto su cui pagare le tasse di 12000.

su questi 12000 le tasse che si pagano ammontano a 800 euro.

Questo ovviamente vale solo per i redditi cosiddetti bassi, ma sono quelli dell'autonomo che lavora da solo
Il sistema sanitario che però non è uguale in tutto il paese (federale) è ottimo.

Mi spiace non poter postare uno screen shot (non sono capace). Ma posso privatamente mandare tutte le prove che si desiderano.


Ciao Angie,

Grazie, molto interessante sia per me che credo anche per tanti altri. Solo un dubbio: se per la contribuzione mettiamo 265 € al mese, in 12 mesi dovremmo spendere 3.180 €, non 6.000 €


 
Angie Garbarino
Angie Garbarino  Identity Verified
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si scusa Feb 19, 2015

Domenico Trimboli wrote:

Ciao Angie,

Grazie, molto interessante sia per me che credo anche per tanti altri. Solo un dubbio: se per la contribuzione mettiamo 265 € al mese, in 12 mesi dovremmo spendere 3.180 €, non 6.000 €


Ci sono altri tributos deducibles che devo capire che portano a 6000.

[Edited at 2015-02-19 16:14 GMT]


 
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